
Sono stata assente per qualche settimana perchè ho dovuto preparmi alla partenza e ho avuto bisogno di qualche giorno per tornare ad una parvenza di normalità, dopo 8 mesi in Italia rieccomi in una nuova casa a Tenerife!
Qui le cose sono molto diverse dal Molise, se parliamo di sostenibilità, sicuramente vivere in un’isola è più complicato rispetto ad una città in centro Italia!
A Tenerife come in tutte le isole Canarie, abbiamo un problema enorme con i rifiuti, la raccolta differenziata è poco utilizzata e spesso fatta male, mi sono ritrovata quasi quotidianamente a prendere le bottiglie di plastica buttate da qualcun altro,da un secchio dell’indifferenziata per metterlo in quello della plastica giusto accanto!
Oppure basti come esempio che qui l’acqua dal rubinetto non è potabile quindi solo il quantitativo in rifiuti di bottiglie di plastica giornaliero è immenso!

Come del resto abbiamo bisogno di importare ovviamente tutto quello che non riusciamo a produrre e navi ed aerei inquinano tantissimo.
Per questo tornare a vivere qui implica anche che io debba ripensare a quali azioni quotidiane possa fare per vivere in maniera il più sostenibile possibile.
Innanzitutto io non guido quindi o vado a piedi o uso i mezzi pubblici oppure divido la macchina con gli amici; cerco di fare la spesa al mercato o in negozi locali, soprattutto per quanto riguarda la frutta e la verdura. Evito in qualunque caso di comprare il superfluo.

Sto aiutando i miei coinquilini a fare la raccolta differenziata nel modo migliore possibile perchè per loro non è così chiaro come lo è per me e questo mi fa pensare a quanto sia importante l’educazione e la divulgazione.
Quando si decide di impegnarsi in una scelta di vita ecologista si può essere fortunati come me che ho avuto pillole ecologiste e veri e propri insegnamenti come quello di non sprecare o non buttare i rifiuti nella natura o per strada, fin dalla tenera età, io sono per così dire nata ecologista, perchè lo erano i miei e in generale tutta la mia famiglia.
Oppure ci si può arrivare in qualsiasi momento, a qualsiasi età, riconoscendo i danni che uno stile di vita consumistico e irrispettoso della natura può causare e quindi cominciando ad adottare soluzioni più green nella propria quotidianità.
Non dimentichiamoci mai che “svoltare” ad un tipo di vita più sostenibile non dipende dalla semplice volontà ma è anche spesso una questione di privilegi, che possono essere non solo di tipo economico ma anche culturale e territoriale.
Se per esempio io volessi cominciare a comprare solo pasta sfusa ma per arrivare al primo negozio che vende quel prodotto in quella modialità, dovessi prendere la macchina e fare 50km, probabilmente inquinerei più ad andare a comprare quel prodotto in teoria “più sostenibile”, piuttosto che comprare una confezione tradizionale al supermercato più vicino. Quello di avere vicino un negozio che vende prodotti sfusi è per esempio un provilegio territoriale, il poterli pagare più del prodotto del discount è un privilegio economico per fare un altro esempio.
Quindi, per prima cosa è bene informarsi, su cosa sia la sostenibilità e perchè ce ne sia bisogno, ma anche e soprattutto su come cambiare, quali abitudini abbiamo che possiamo rendere più sostenibili, oppure cercare testimonianze di altre persone che hanno cambiato la loro vita! Di queste alcune saranno drastiche come essere passati ad una dieta vegana o vivere zero waste, altri cambiamenti saranno più alla portata di tutti, come consumare meno carne o evitare gli imballaggi di plastica per esempio, ma sta a noi decidere, senza sentirsi “non abbastanza” ecologisti se non si riesce a fare tutto quello che vorremmo.

Lasciati ispirare, guidare ed aiutare da chi già vive una vita più sostenibile, copia quello che ti si addice di più e cerca soluzioni per te più comode e fattibili, ma un consiglio che mi sento di dare a chi si sta avvicinando o vorrebbe farlo, ad una maniera di vivere più sostenibile, è di non pretendere tutto e subito!
Ovvero, mi rendo conto, perchè lo provo tutti i giorni, che quando diventi consapevole di una questione importante come quella dell’inquinamento o dello spreco, è difficile poi non pensarci ogni volta che farai un acquisto o una qualsiasi scelta, ma, e anche questo lo dico per esperienza, non si può diventare 100% green in un giorno!
Pretendere di esserlo, soprattutto se si parte da 0 o quasi, rischia di rendere il cammino pieno di ansia e frustrazione mentre questa “lotta” deve essere fonte di gioia e liberazione!
Non sempre sarai perfetto/a!
Non fa niente!
Meglio 100 ecologisti imperfetti che 1 perfetto!
Anche per questo vorrei far passare questo messaggio forte e chiaro, non è in corso nessuna gara, non c’è un premio all’ecologista più estremista del mondo!
Confrontarsi con le altre persone che stanno facendo questo percorso o che ecologiste lo sono sempre state, deve essere un momento di crescita, di arricchimento personale e di scambio. Ricordando sempre anche il tema dei privilegi, e che ognuno fa quello che può quando può, non dovremmo giudicare chi fa meno o non lo fa bene, ma aiutarci a vicenda, incoraggiandoci e dando consigli, anzichè buttando giù o arrabbiandosi con gli altri!
Negli ultimi anni si è sviluppata una vera e propria “ansia da cambiamenti climatici” e molte persone a cui sono cari i temi dell’ambiente ne soffrono, quindi mantenere sempre l’animo positivo aiuta sia noi che gli altri aiutandoli magari anche a sconfiggere questa sensazione perenne di preoccupazione e stato di allarme!
Questo cambiamento sarà più profondo per ogni gesto sostenibile che si farà e più siamo meglio sarà!
Prova a fare qualche cambio vedrai come sentirai montare dentro una sensazione di gratitudine e soddisfazione impagabili!

Cercate o chiedetemi come fare per vivere più sostenibile e parliamone insieme!
E adesso datemi ancora qualche giorno per sistemare il laboratorio e tornerò a parlarvi di moda, di libri e di giornate di bagni al sole!
